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Marta lo vedeva come un normale “centro commerciale”, aveva negozi, vetrine, bar e ristoranti
Tutto era gratis e la ragazza non si era lasciata scappare l’occasione, ora vagava dentro quell’Essere con varie buste in mano, felice di quello che aveva preso.
Era capitata lì per sbaglio, un cartello aveva attirato la sua attenzione, ma ora non ricordava più cosa diceva.
Un rombo di tuono e il Centro cominciò a muoversi, Marta si nascose e aspettò. Quando tutto finì la ragazza si ritrovò sul soffitto, non sapeva come ci fosse finita ma ora camminava a testa in giù. Nessuno la sentiva e nessuno guardava in alto. Marta pianse.
Luca vedeva il Centro come un luogo pieno di caramelle e dolciumi. Le fragole con la panna erano le sue preferite, si immaginava sempre qualcosa di diverso, come ieri che si era immaginato le mele candite e tutto d’un colpo… un rombo e mele candite in quantità. Luca era felice.
Valentina vedeva tutto quello che aveva fatto da quando era piccola, era dentro un cinema, immagini su immagini si susseguivano, ora c’erano lei e le cugine che giocavano, ora picchiava il fratellino, ma Valentina non ricordava di avere un fratello, no forse ce l’aveva, ma non era sicura. Valentina non ricordava, tutto cominciava a sbiadire, le immagini non erano più quelle di prima… perché non ricordava? Cosa stava succedendo? Valentina vagava sempre più e più vagava, più andava in profondità.
Sara era lì da 300 anni, no 5 minuti, no 6 ore! Sara non ricordava più, sapeva solo di essere felice lì dentro, stava bene, nessuno la criticava e le diceva cosa fare, cosa guardare, cosa mangiare… ogni tanto le cose cambiavano, una volta c’erano libri, un’altra serie TV, un’altra ancora album a colori e matite per disegnare. A Sara non importava, per lei il Centro era la cosa più bella e così si perdeva nelle profondità senza riuscire più ad uscirne.
Sherlock aveva capito tutto, come funzionava, cosa faceva al tuo essere, come lo usava. Decise di uscire, vide le porte della creature e disse: “Elementare, vieni Watson.” Ma la risposa non arrivò e l’unica occasione si perse in un sussurrò, in una ricerca che mai finì.
Che fine aveva fatto John Watson?
Sheldon era un genio, aveva capito tutto nel giro di 20 minuti, ma aveva deciso di restare, quella creatura era la più importante scoperta scientifica degli ultimi 100 anni, il suo modo di agire, la sua Fisica e Sheldon voleva studiarla sempre di più.
Un Bambino di 9 mesi entrò per sbaglio nella creatura, dopo ore aveva cominciato a piangere perché i suoi genitori non erano con lui, così si accorse delle porte in fondo al corridoio e decise di uscire. Quando uscì i suoi genitori lo presero e lo portarono a casa, ma non fu più lo stesso.
In tutti i mondi, se sapevi ascoltare, riuscivi a sentire un sussurro, una voce che ti parlava, che ti invitava a restare, a guardare dentro il tuo Io, il tuo essere, guardare dentro te stesso, vedere cosa sei e chi sei. Se sei fortunato riesci ad uscirne altrimenti vagherai per sempre in quell’ Essere.
Narigorm – 2016
Siete dei visionari!