L’ultima notte

tempo di lettura: 6 minuti

Una promessa è una promessa. Hai fatto voto di donarti a me, di darmi tutto te stesso. Lo senti quanto ti amo?

Le mie mani accarezzano la tua pelle, fresca e dissetante. Respiro il tuo profumo di estate matura. Ora vivo solo perché arrivi il nostro momento, ma tu mi tieni in bilico e non mi permetti ancora di abbandonarmi completamente al tuo sguardo notturno.

Mi hai guardata e hai visto l’incarnazione della donna che non eri mai riuscito a trovare nelle strade del Tempo. Ma l’innocenza è un’illusione, e presto, molto presto, ho conosciuto il piacere del Sangue. Sono diventata una cosa sola con il mio Desiderio, e ho scoperto il sapore della Fame e della Sete. Quanto ti amo. Lo senti?

Nel Plenilunio i nostri corpi si uniranno, e finalmente saremo una cosa sola. Così mi hai detto la prima volta che mi hai lasciato ascoltare il tuo cuore. Ti ho cercata per anni nella folla, sfiorando appena ogni donna che con uno sguardo mi si offriva, disgustato da quel Carosello di banali prostitute. Ti cercavo, ormai svuotato dalla fame e dalla sete, e poi sei arrivata, il mio Pane e il mio Vino.

Siamo due parti della stessa Anima, ci siamo trovati perché così doveva essere. E presto la nostra Carne diventerà una sola. Lo senti? Quanto ti amo.

Il Mondo inizia e finisce con te. Come ho potuto considerarmi vivo prima di te? Con chi ho vissuto prima che tu entrassi nella mia vita? Non ricordo nulla prima di te, perché prima di te nulla era.

E’ arrivato il nostro momento, questa notte ci uniremo in un solo Corpo, tu ed io per sempre uno nell’altra. E il tempo e lo spazio non esisteranno più, niente potrà mai separarci. Torna nelle strade, dì addio al tuo mondo, congedati perché di tutto rimarrà solo cenere nella tua mente. Vieni da me spogliato di tutto quello che sei stato, di tutto il tuo passato. Questa notte. Dopo questa notte. Lo senti quanto ti amo? Lo senti?

Percorro luoghi che nella mia testa mi sono familiari, incontro persone che i miei occhi riconoscono, eppure è tutto vuoto e diverso da come lo ricordo dentro di me. Il sole alto brucia tutto, le strade sono aridi nastri polverosi, la gente intorno a me cammina senza meta, lo sguardo vuoto perso davanti a sé Hai portato l’Apocalisse nel mio Mondo, perché dovrei desiderare di restare? E’ così facile dire addio. Vagando senza meta mi ritrovo in un cortile, nascosto fra le case secche. Alzo lo sguardo al rettangolo di carta crespa azzurro polvere sopra di me. Dove sei? Perché non sei venuta con me? Non c’è più nulla a cui dire addio, voglio tornare da te.

Lo devi desiderare davvero perché sia reale. Devi amarmi quanto io ti amo, perché possa accadere. Lo senti quanto ti amo?

Da un angolo del cortile esce correndo un grosso cane nero. Punta verso di me, ringhiando furioso, la bava alla bocca. La paura mi blocca. Non deve finire qui e in questo modo, non può finire così. Eppure la vedo, la Morte che corre vicino al cane. Corrono insieme verso di me, ma si muovono in modo strano. Non sono sicuri di dove mi trovo. Il cane abbaia e ringhia a meno di un metro da me, eppure non sa dove sono. I suoi occhi sono due buchi ciechi che risucchiano la luce ma non vedono nulla. Mi muovo lentamente, non sente nemmeno il mio odore. Riesco ad allontanarmi e lascio il cane a ringhiare al muro scrostato, la Morte accanto a lui che lo aizza contro il vuoto. Ritorno nelle strade, alla ricerca di qualcuno che conosco e a cui dire addio, ma ora lo vedo, hanno tutti due buchi vuoti al posto degli occhi. Nessuno mi vede, non c’è nessuno a cui poter dire addio.

Ritorna da me, cosa aspetti? Non c’è più nulla lì per cui valga la pena restare. Io ti ho mandato, io ti richiamo. Torna da me. Lo senti quanto ti amo?

Dovevi arrivare tu per farmi vedere che il Mondo è finito. Ora sei tu il mio Mondo. Ancora poche ore e tutto questo non esisterà più.

Sdraiamoci al Sole del tramonto che brucia tutto attorno a noi, la terra arida e polverosa sotto di noi, i nostri corpi, i nostri occhi. Tienimi per mano, non lasciarmi. Aspettiamo insieme il sorgere della Luna che segnerà l’inizio della nostra unione. Sei pronto ad amarmi? Ti amo.

Ecco, il momento è arrivato, le Tenebre ci stanno avvolgendo, ma presto sorgerà la Luna, a benedire con i suoi raggi la nostra unione. Le tue mani mi accarezzano, mi attiri a te solo con la forza del tuo essere. Non riesco a controllare i muscoli, tutto il mio corpo è teso verso di te, come un satellite al suo pianeta. Precipiterò nella tua orbita e formeremo un nuovo mondo di roccia e acqua. Finalmente posso guardarti negli occhi, perdermi nelle loro profondità. La tua pelle fresca raffredda il mio corpo febbricitante. I tuoi capelli si avvinghiano al mio corpo, mentre le tue mani e la tua bocca percorrono il mio petto. Il tuo profumo è una nebbia che culla la mia mente. Chiudo gli occhi e ascolto i nostri cuori che battono all’unisono, i nostri corpi che si incontrano. Gioia ed estasi cancellano Tempo e Spazio. E poi il dolore. Atroce e liberatorio. I tuoi denti strappano lembi della mia pelle, affondano nella carne. La tua mano scava dentro di me e mi strappa il fegato. I nostri occhi si incontrano, e rimango iponitizzato, vedendo il sangue che cola dalle tue labbra e giù lungo il collo candido, mentre con i denti strappi pezzi succosi dal fegato caldo e fumante che tieni stretto fra le mani. Divori avida e golosa il mio corpo, ti disseti del mio sangue, e io non posso che restare a guardare. È bello vederti mangiare con gusto, sempre più sazia e soddisfatta. Chini la testa su di me e ti nutri direttamente dal mio fianco. Quanto ti amo.

Tempo e Spazio hanno smesso di scrivere la loro storia, ora ci siamo solo tu ed io. Ti terrò sempre con me e saremo una cosa sola, vivrai in me e io vivrò grazie a te. Guardami. Guardami. Senti il tuo sangue che scorre dentro di me, senti la tua carne che vive nella mia. Il tuo cuore pulsa ancora nelle mie mani. Com’è bello e forte. Guardalo. Sembra un uccellino pronto a spiccare il volo, appena allenterò la presa delle mie dita. Ma tu rimarrai con me, il tuo cuore pulserà nel mio, e saremo insieme per sempre. Il tuo sapore mi inebria, affondo i denti nel muscolo rosso, un frutto maturo e ancora caldo di sole. Il succo mi cola abbondante dal mento e lungo le mani. Ha il sapore del sangue, il colore del sangue. Il tuo Sangue. Quanto ti amo. Guarda quanto ti amo. Lo senti? Amami, amiamoci, io ti amo.

La vista si annebbia, tutto intorno a me cala il buio e il silenzio, solo il tuo volto e la tua voce rimangono impressi nei miei occhi e nelle mie orecchie. Annego nel tuo sguardo, mi manca l’aria, eppure è tutto così dolce. La tua voce che mi accompagna nel buio. Tu mi ami, io ti amo. Vivrò in eterno in te, ecco il tuo dono d’amore per me. Finalmente sono vivo e nasco in te. Ecco, lo sento, tu mi ami. Io ti amo, lo senti?

Ed eccomi, di nuovo sola. Lascio che il suo sapore indugi il più possibile sulle mie labbra. Le sue carni e il suo sangue riempiono e scaldano il mio ventre. Il sonno della sazietà sale lentamente e mi vince. Ormai del suo corpo rimangono solo ossa spolpate. Le frantumo, calpestandole a piedi nudi. Torna polvere e vola nel vento, così la tua voce canterà per sempre nelle mie orecchie. Ora finalmente posso dormire, per altri cento anni, fino a quando sarà di nuovo il momento. Quanto l’ho amato. Lui più di tutti quelli che lo hanno preceduto.

FK – 2016

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2 commenti su “L’ultima notte

    1. Ciao Berkshire, intanto grazie per averlo letto (un po’ in ritardo ma mi era davvero sfuggito il commento). Effettivamente, come molti dei racconti pubblicati, è più una sperimentazione che un racconto vero e proprio. È stato un tentativo di descrivere in un modo diverso da quello che mi è solito le sensazioni e le immagini visionarie che animano i protagonisti. È sicuramente uno stile su cui dovrei esercitarmi ancora. Grazie per aver condiviso la tua opinione.
      Alice G. – FK

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