I coltivatori di patate

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Lucas era un bambino prodigio, all’età di 2 anni sapeva già suonare lo xilofono regalatogli dai genitori.
Intraprese la carriera di musicista molto presto e nel giro di pochi anni divenne il miglior suonatore di xilofono del mondo, tanto che veniva chiamato a suonare nelle sagre di paese e lo chiamavano perfino ad aprire i grandi concerti.
Durante gli anni ’70 decise di realizzare un proprio album ma il giorno del suo primo concerto morì.

I suoi fan decisero di seppellirlo con i suoi amati xilofoni e piantarono sopra alla sua tomba una pianta di patate.
Anni dopo la sua morte una radice di patata colpì il cuore di Lucas e il giovane si risvegliò.
Uscì dal suolo , riprese il cammino deciso a ricominciare a fare concerti e andò in città, dove però non fu accolto come sperava. Non appena lo videro tutti scapparono impauriti e per Lucas fu la fine.
Si rese conto che uno zombie non era bene accetto nella società umana e decise di scappare e andare a vivere lontano e da solo.
Durante gli anni altri non-morti si erano risvegliati e non appena seppero di Lucas lo andarono a prendere per portarlo via con loro.
Arrivarono in un’enorme fattoria abitata solo da zombie che come mestiere facevano i coltivatori di patate.
Avevano deciso di coltivare quel tubero perchè li aveva risvegliati, così coltivandolo gli rendevano omaggio .
Il coltivare patate richiedeva una grande manodopera, una certa velocità e una forza bruta per estrarle dal terreno.
La manodopera non era un problema, la fattoria stessa aveva centinaia e centinaia di non-morti pronti a lavorare e fare qualcosa durante il giorno.
Il problema erano la velocità e la forza bruta.
Gli zombie si sa non sono conosciuti per la loro velocità, e questo lo si vedeva molto bene. Ci mettevano anni ad arare i campi, pochi metri al giorno, le patate marcivano e dovevano andarle a ricomprare.
Una volta che i tuberi erano maturati e pronti per essere estratti gli zombie partivano per raccoglierli, ma non era facile.
Ogni giorno c’erano centinaia di raccoglitori e il doppio erano le braccia e le mani che si vedevano lungo i campi coltivati, perchè per estrarre le patate tiravano talmente tanto che gli arti venivano staccati dal proprio corpo.
Dietro ad ogni raccoglitore c ‘era sempre uno zombie che riprendeva gli arti staccati e li riportava nella sede centrale, dove la sera venivano ripresi e riattaccati.
Non sempre si aveva le stesse braccia , ma a loro non importava, per loro l’importante era coltivare patate.

Narigorm – 2016

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