
E’ un classico proporre qualcosa da leggere nel periodo estivo. A noi i classici piacciono e quindi non ci tireremo indietro dal farlo. Ecco allora due libri a testa più o meno nuovi, più o meno lunghi, l’unica limitazione era che fossero facilmente reperibili (e ci siamo quasi riusciti). Qualcuno durerà lo spazio di una stagione, qualcun altro diventerà un compagno da rileggere o consultare, altri faranno bella mostra di sé nella vostra libreria, in ogni caso ne sarà valsa la pena.
Buona lettura – UMP
I libri:
L’incubo di Hill House – Shirley Jackson (Adelphi)
Il piccolo cane – Kerstin Ekman (Cairo)
Il sole dei soli – virga 1- Karl Schroeder (zona42)
Il più grande uomo scimmia del pleistocene – Roy Lewis (gli Adelphi)
Nick Cave: Mercy On Me – Reinhard Kleist (2017, Bao Publishing)
La Carta E Il Territorio – Michel Houellebecq (2011, Bompiani)
La scienza della fantascienza – Renato Giovannoli – Saggi Bompiani
Doctor Who – Shada – Douglas Adams e Gareth Roberts
Bestiario – Julio Cortàzar – Einaudi
Casino totale – Jean-Claude Izzo – Edizioni e/o
Alta fedeltà – Nick Hornby (Guanda)
100 brani di musica classica da ascoltare una volta nella vita – Nicola Campogrande (BUR)
Alice G. – FK
L’incubo di Hill House – Shirley Jackson (Adelphi)
Il piccolo cane – Kerstin Ekman (Cairo)
Quando i miei compagni di blog hanno proposto di suggerire due titoli a testa da proporre come letture sotto l’ombrellone mi sono ritrovata di fronte ad una voragine di dubbi e perplessità. Ho un’anima invernale che detesta il caldo fin nelle viscere, giusto per dare la misura del disagio che vive in questo periodo il mio corpo spesso mi faccio i pediluvi con i cubetti di ghiaccio, figuratevi se ho voglia di passare anche solo un giorno delle mie vacanze sotto l’ombrellone in una spiaggia assolata. Quindi quali libri potrei mai proporre, io che al caldo non ho nemmeno la forza di boccheggiare come un pesce fuori dall’acqua, figuriamoci se ho la forza di leggere? Poi però ho pensato che i miei compagni di blog non hanno specificato dove deve essere piantato questo ombrellone, potrebbe trovarsi su un’isoletta di fronte ad un fiordo norvegese (il più possibile vicino al Circolo Polare Artico, naturalmente), o su un ghiacciaio in cima al Monte Bianco, o fra le scapole del mio peggior nemico. E chi è il peggior nemico di noi stessi, se non il nostro lato oscuro, la nostra nemesi? Questo è quanto ci insegnano tutti i più grandi esempi di narrativa horror, come L’incubo di Hill House la mia prima proposta per questa estate. Un horror elegante, che rispetta tutti i canoni della tradizione gotica e procede nella narrazione senza la ricerca di facili effetti a sorpresa, ma montando la tensione e l’angoscia in modo lento e graduale, giocando sull’ambiguità della voce narrante. Ci immedesimiamo nella protagonista, Eleonor Vance, fino a quando non riusciamo più a capire se quelli che vengono raccontati sono eventi che stanno realmente succedendo ai personaggi nel romanzo, se sono un’allucizionazione collettiva o se sono una fantasia o una menzogna della voce narrante. E alla fine i mostri e i fantasmi peggiori e più veri sono dentro di noi.
Per la seconda proposta vi porto al fresco, in Svezia, con un gioiellino narrativo, Il piccolo cane. Seguiamo questo cucciolo di cane che si è smarrito in pieno inverno nella foresta, chiedendoci se riuscirà a sopravvivere, giorno dopo giorno, addentrandoci in una scrittura così materica da farci sentire fisicamente il freddo, la fame e la paura. È un libriccino, un racconto lungo più che un romanzo, che per qualche ora vi porterà lontani dalla spiaggia, dall’afa e dal rumore per lasciarvi immersi nella natura più solitaria, perfetta, incontaminata, e soprattutto rinfrescante.
Francesco Gonella
Il sole dei soli – virga 1- Karl Schroeder (zona42)
Il più grande uomo scimmia del pleistocene – Roy Lewis (gli Adelphi)
Il primo libro non si trova facilmente in libreria, men che meno su Amazon, ma sul sito della casa editrice si trova sia cartaceo che in ebook.
La storia è ambientata a Virga, una sfera piena d’aria, dove singole città/isole ruotano incessantemente intorno ad un sole artificiale al centro dell’universo stesso, allontanandosi e avvicinandosi le une alle altre, con conseguenti conflitti. La gravità è solo artificiale, generata grazie a delle ruote che girano incessantemente e che contengono le case e i palazzi delle città. È freddo ovunque, a parte nelle città che hanno un proprio sole, rigorosamente artificiale. Grandi navi cilindriche si muovono da una città ad un’altra, attraverso i pericoli del vuoto. Ed è in uno dei mondi più poveri che inizia la storia, portando il protagonista a viaggiare in questo strano universo artificiale, affrontando un mondo sempre più strano.
È un libro che mi ha trascinato con sé senza preavviso, lasciandomi stupito e soddisfatto, pronto a continuare a scoprire il mondo di Virga
Per quanto riguarda “Il più grande uomo scimmia del pleistocene” è difficile classificare questo libro, potrebbe essere un saggio umoristico fantascientifico sull’evoluzione umana, che trascina il lettore indietro nel tempo (ma forse non così tanto) all’interno di una famiglia di uomini scimmia, in continua lotta per la sopravvivenza e che lentamente fa le prime scoperte tecnologiche, dal controllo del fuoco alle lance, dal matrimonio fino alla creazione di archi e frecce. É un libro in cui alla lotta per la sopravvivenza si affianca la lotta per lo sviluppo e la crescita “tecnologica” e, come scrive Terry Pratchett nell’introduzione, le prime scene di 2001: Odissea nello spazio non vi sembreranno più le stesse, perchè vi domanderete quale delle scimmie è zio Vania (e se volete sapere chi è, leggetevi il libro!)
LaLupAlata-Manù il G.V.
Nick Cave: Mercy On Me – Reinhard Kleist (2017, Bao Publishing)
La Carta E Il Territorio – Michel Houellebecq (2011, Bompiani)
La vita di Re Inchiostro si fonde in questa graphic novel alle vicende dei personaggi delle sue ballate più famose. Creatore e creatura sono uno dentro l’altra, si corteggiano e si pugnalano a tradimento: chi sta veramente raccontando chi? Il potere trasformativo di una canzone come poesia e musica porterà forse un giorno dio a mostrare il fianco alla cattiva semenza della sua stessa ispirazione? Le parole cantate inizieranno a stare strette nel nominarle di Mr Cave. C’è davvero bisogno di distinguere realtà e finzione?
L’artista fittizio Jed Martin a tutto tondo. Non potrebbe fregarvene di meno della sua storia, e a lui non frega niente delle vostre, non gli importa del mondo né delle cose “là fuori”. Eppure Martin fa arte, diviene uno degli artisti più importanti agli occhi del mondo stesso e proprio grazie a ciò che lui usa per fuggirlo via. L’azione di Martin si “limita” all’arte, e la sua opera somma è un ritratto dello scrittore francese Michel Houellebecq. Poi Martin scompare, e Houellebecq viene trovato tritato insieme ai resti del proprio cane.
Lushush
La scienza della fantascienza – Renato Giovannoli – Saggi Bompiani
Doctor Who – Shada – Douglas Adams e Gareth Roberts
Un libro saggio o un saggio libro, beh la mia prima modesta proposta per questa estate è
La scienza della fantascienza – Renato Giovannoli – Saggi Bompiani
La fantascienza è affascinante ci permette di esprimere mondi, concetti, forme e dimensioni che non riteniamo possibili, ma ogni grande scrittore nelle varie epoche storiche basa le sue opere su basi concrete stabili, certo poi giocando arricchendo le basi teoriche spingendo la natura umana verso l’ultima frontiera. Qui troverete analizzate per filo e per segno le varie teorie che compongono questo vasto genere con metodo professionale e scientifico, certo rimane un saggio ma estate non significa mandare il cervello in vacanza.
La mia seconda modesta proposta è
Doctor Who – Shada – Douglas Adams e Gareth Roberts
Rimanendo in ambito fantascientifico questa è una piccola perla scritta dal genio di Douglas Adams, inizialmente doveva essere l’ultimo episodio della stagione 1979/80 di Doctor Who, mai terminato per gli scioperi alla BBC. Ripreso e integrato nelle parti non scritte del copione si può assaporare il Quarto Dottore, Tom Baker in tutto il suo splendore con curiosi plot twist che interconnettono l’opera di Adams e ampliando il sapere sui Signori del Tempo. Do you want a jellybaby?
Nicola Bellin
Bestiario – Julio Cortàzar – Einaudi
Casino totale – Jean-Claude Izzo – Edizioni e/o
La mia prima proposta estiva è una raccolta di racconti, magica ed inquietante, del grande scrittore argentino Julio Cortàzar: Bestiario.
Otto storie nelle quali il confine tra realtà e sogno è davvero poco identificabile e il lettore si ritrova a fluttuare, ammaliato, in situazioni oniriche spesso incontrollabili. Un gruppo di racconti intensi, curati nel dettaglio dal genio dell’autore, che hanno il grande pregio di lasciare al lettore ampia libertà di interpretazione.
La seconda proposta estiva è un noir del francese Jean-Cloude Izzo: Casino totale.
La storia, prima di una trilogia che vede come protagonista l’umanissimo detective/educatore Fabio Montale, si svolge nell’affascinate città di Marsiglia, perla del Mediterraneo, descritta in maniera magistrale attraverso la vita dei protagonisti. Anime che vivono ai margini della società e che ci mostrano un mondo multiculturale figlio dell’immigrazione, emarginato, crudo e in continua lotta per un posto al sole.
Paolo Costa
Alta fedeltà – Nick Hornby (Guanda)
100 brani di musica classica da ascoltare una volta nella vita – Nicola Campogrande (BUR)
Il libro di Hornby è stato scritto quasi 25 anni fa e parla di dieci anni prima. Potrà sembrare strano consigliare un libro ambientato quasi interamente in un negozio di dischi nell’Inghilterra degli anni 80, fra commessi che compilano classifiche e persone che si trovano a passare per un disco. Si potrebbe pensare, come scrive l’autore nella seconda prefazione a vent’anni dall’uscita, che sia un libro come quelli che raccontano i lavori del passato, tipo i fabbri, i lattai e così via.
Forse lo è, ma nonostante questo è un romanzo che continua ad essere letto (ha venduto più di un milione di copie), da cui è stato tratto un film e anche un musical a Broadway.
Il segreto potrebbe essere quello che in fondo è un racconto che parla di appartenere, sentirsi parte di un gruppo, del gruppo migliore. Ma potrebbe anche essere che la storia è divertente, scritta con gusto e scorrevole, parla di amore, di morte e di tutto quello di cui dovrebbero parlare le storie per essere belle. Ci si può fermare anche solo qui, tra un riposino e un altro tipicamente estivo è già una gran cosa.
Nicola Campogrande è un compositore e direttore di orchestra. Questo libro che a prima vista può apparire come una semplice playlist di brani famosi, accompagna ogni composizione che l’autore ritiene sia da ascoltarsi dal vivo. Lo fa con una o due pagine che raccontano con termini normalmente comprensibili a tutti perché quel brano va ascoltato.
Per fortuna i brani sono reperibili con i moderni mezzi streaming (non me ne vogliano i puristi).
Penso che per molti, come lo è stato per me, ci potrebbe essere la riscoperta di un mondo che a stento conosciamo se non per reminiscenze scolastiche. In pratica è un viaggio nel tempo, senza intenti storici o filologici ma con la voglia di ascoltare e far ascoltare.
Complice l’estate, gli smartphone e le cuffiette, potremmo avere il tempo per cercare ed ascoltare composizioni e meraviglie che altrimenti rischiamo di non conoscere mai. Vero che la musica suggerirebbe ci volessero mani, strumenti e luoghi in cui ascoltarla ma forse, seguendo lo spirito dell’autore che invita a iniziare ad ascoltare per scoprire cose sempre nuove, questo potrebbe essere un secondo passo di un innamoramento musicale imprevedibile, come lo sono tutte le storie d’amore.