
Che cos’hanno in comune Stranger Things, Kant e la sua morale e i miei 5 in filososia, che a fine anno miracolosamente diventavano dei 6 accepimus gratiam?
È vero, ai tempi in cui io ho frequentato il liceo Netflix non c’era, ed effettivamente non c’erano nemmeno Rick DuFer e le sue lezioni di popsofia. E diciamocelo, mi sarebbero tornati sicuramente utili: già il mio professore di filosofia era il tipico docente che riusciva a rendere ostico e noioso qualsiasi argomento, e ovviamente a far disinnamorare della sua materia qualsiasi studente; se oltre a questo aggiungiamo il fatto che io al liceo avevo voglia di leggere qualsiasi libro fuorché quelli di scuola, e nel pomeriggio, anziché studiare, passavo il tempo a guardare i Simpson, o Daria, o film in VHS (sì, ho frequentato il liceo quando c’erano ancora le VHS, e le puntate del tuo telefilm preferito potevi guardarle solo quando erano in programma nel palinsesto televisivo. Sì, dovevi guardare il palinsesto per organizzare la tua vita e i tuoi impegni secondo i programmi delle reti televisive. Oppure te li dovevi registrare. God save Netflix and bing watching), se consideriamo tutto questo capirete perché sono arrivata alla fine delle superiori avendo imparato ben poco di filosofia, quel poco che ho imparato l’ho subito dimenticato, e per anni ho pensato che tutti quei concetti non fossero esattamente nelle mie corde. Di sicuro sembravano lontani dalla vita di tutti i giorni e dai problemi quotidiani, tipo come faccio a spiegare ai miei genitori che la facoltà che voglio frequentare all’Università probabilmente mi farà morire di fame, o come faccio a conoscere quel tipo carino di Scienze della Comunicazione che vedo sempre in aula studio senza sembrare una cretina, o perché il mio cervello si dimentica sempre dove ho messo le chiavi, o ancora riuscirò mai a capire dove cavolo vogliono andare a parare gli sceneggiatori di Lost?
Certo, se al liceo avessi potuto contare sull’aiuto di Rick DuFer quando mia madre mi beccava a guardare i Simpson e mi urlava di spegnere la televisione perché, secondo lei, che dei Simpson non ne capiva niente e non li ha mai amati, perdevo tempo anziché rimediare all’ultima penosa e straziante interrogazione, avrei potuto risponderle che invece stavo proprio studiando.
Fortunati quindi gli studenti di oggi, che con Spinoza e PopCorn possono entrare molto più facilmente nel mondo della filosofia, attraverso le serie e i film più appassionanti e intriganti che mai come oggi sono così facilmente alla portata di tutti. Ma fortunati anche gli insegnanti, che potranno trovare in questo libro un valido aiuto per riuscire a parlare di concetti tanto complessi quanto importanti in un modo che sia più vicino alla quotidianità e alle passioni dei ragazzi. E fortunati anche quelli che, come me, o non hanno avuto trascorsi piacevoli con la filosofia, o non hanno proprio avuto trascorsi, e pensano che ormai sia troppo difficile, o troppo tardi per affrontare certi autori e certi testi. Ma alla fine fortunati tutti, perché con questo libro scopriamo non solo che serie e film tanto amati e di successo come Game of Thrones, Stranger Things, Matrix e Il Signore degli Anelli sono pregni di tutti quei concetti filosofici che hanno occupato la mente e l’intera esistenza di Spinoza & friends, ma soprattutto come questi concetti sono vivi e presenti nella nostra stessa vita di tutti i giorni. E forse è questo il motivo per cui certe storie ci appassionano tanto e ci tengono incollati al televisore, perché a guardarle con reale curiosità e intelligenza ci aiutano a leggere più a fondo il mondo che ci circonda.
E se la scrittura di DuFer non fosse ancora abbastanza fresca e divertente per i vostri standard ci pensano le illustrazioni e le tavole di Daniel Cuello a rendere il tutto ancora più godibile e pop.
Unica controindicazione a questa lettura (che l’autore ammetta di essere ormai al soldo di Amazon e Netflix), la lista di serie e film da guardare e di libri da leggere si allungherà a tal punto che i prossimi mesi sarete costretti a passarli chiusi in casa. Non preoccupatevi, comunque, della vostra vita sociale, perché Netflix si può guardare anche in compagnia. Quindi tirate fuori i popcorn e scegliete da dove cominciare.
Titolo: Spinoza e PopCorn
Autore: Rick DuFer
Illustratore: Daniel Cuello
Editore: DeAgostini
Pagine: 223
Prezzo libro: € 15,90